La notte delle ciliegie by Daniele Occhioni

La notte delle ciliegie by Daniele Occhioni

autore:Daniele Occhioni [Occhioni, Daniele]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893432580
editore: AUGH!
pubblicato: 2021-12-12T23:00:00+00:00


31

Mio padre venne a trovarmi all’inizio di dicembre. Nel primo giorno di pioggia di quell’autunno. Interpretai il cambiamento climatico e il suo arrivo come un segno, forse era arrivato il momento di iniziare a scrivere.

Quando all’aeroporto mi vide, mi disse mentre mi abbracciava: «Anche lei sarebbe stata fiera di te. Aveva una paura tremenda di prendere l’aereo, ma ascoltando i tuoi racconti avrebbe girato il mondo. Quanto mi manca…».

Mancava anche a me. Sembrava quasi che quei diciotto anni non fossero trascorsi, che vivessimo così vicino a quel tempo da scordare il presente. Un presente amaro, senza lei. Come avevo fatto fino a quel giorno a vivere senza?

«Ti devo chiedere una cosa».

«Dimmi pure, ti ascolto» rispose lui.

«Non te l’ho mai chiesto, ma qualcosa me l’ha fatto tornare in mente. Mi spieghi com’è stato possibile che in una notte siano cresciute tutte quelle ciliegie?» chiesi incuriosito.

«Ah, parli della notte delle ciliegie?» disse subito emozionato.

«Sì, raccontami».

Lui fissò un punto lontano. Il suo sguardo si perse nel nulla. Fissava un ricordo tra i suoi pensieri. Era un ricordo vivo, intenso. Prese a raccontarmelo come se fosse appena successo. «Era un venerdì, il 5 maggio del 1986. Tu avevi otto anni. Qualche giorno prima avevamo parlato delle ciliegie del nostro vicino di terreno. E tua madre era desolata perché nel nostro non crescevano mai. Così ci pensai su e mi venne un’idea. Qualche giorno dopo passai dal fruttivendolo e comprai venti chili di ciliegie».

Cominciai a ridere.

«Mi costarono sessantamila lire. Era tanto in quell’epoca e noi non navigavamo di certo nell’oro. Ma non mi importava. Avrei fatto qualche sacrificio in più per arrivare a fine mese. Eravamo abituati. Quel pomeriggio dissi a tua madre che avrei lavorato in studio sino a notte inoltrata. Non ero solito mentirle, ma in quell’occasione lo feci. Così mangiai una pizza a Lungoni e venni quatto quatto a casa verso le ventidue, parcheggiando lontano. Immaginati, ho dovuto farmi quasi un chilometro trasportando venti chili sulle spalle per evitare che tu e Fra sentiste il motore della macchina e mi scopriste. Presi la scala dal fienile e aspettai che la luce dentro casa venisse spenta. Poi passai cinque ore al buio attaccato ai rami rischiando di cadere a terra più volte. Fortuna che quella notte c’era la luna piena, che i miei occhi si abituarono presto al buio, perché altrimenti il risultato non sarebbe stato lo stesso».

«Sei un romanticone» dissi con le lacrime agli occhi.

In quel momento sperai di avere trovato in Susana la donna a cui dedicare un giorno qualcosa di simile alla notte delle ciliegie.

Pietro Piras nacque a La Muddizza il 24 novembre del 1949. Figlio di Bastianu Piras e Stefanuccia Baduenedda, fratello maggiore di Giovanna.

La sua infanzia fu felice. Non mancava mai da mangiare a casa sua. Quattro bocche da sfamare non erano un peso per Bastianu, mio nonno, contadino dalla zappa veloce. Rinomato come uno dei massimi produttori di carciofi di tutta l’Anglona. Coltivava patate, piselli, zucchine e cipolle. Piantava con amore, raccoglieva con amore.

Al mattino Pietro andava a scuola a Valledoria.



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